La figura del trasloco nel presepe napoletano
( foto del Maestro Pietro Giacci Ciccone )
Data di pagamento del "pigione"
La nuova data fu ben ponderata perché in questo giorno cadeva una delle tre scadenze di pagamento dei canoni di locazione.
In quel tempo, infatti, il pigione di casa ('o pesone) veniva annualmente corrisposto al proprietario dell'abitazione occupata, ogni quattro mensilità: il 4 gennaio, il 4 maggio ed il 4 settembre, quindi tre volte all'anno.
Dal popolo furono dette "tierze" con un chiaro richiamo alla riscossione degli interessi derivanti dai titoli obbligazionari che venivano riscossi tre volte all'anno.
Traslochi di massa
Il quattro di maggio, da allora, divenne la giornata del grande trasloco di massa: un andirivieni di facchini che si muovevano e si incrociavano per la città: masserizie accatastate su carretti e sciarabballe con al seguito le famiglie ed animali domestici compresi, alla ricerca di un "si loca", il cartello che indicava un quartino, un basso o un appartamento libero e pronto da occupare.
Una volta individuata la casa libera, se ne valutava il pigione e si faceva la scelta più conveniente e alla portata delle proprie tasche.
Lasciamo spazio all'immaginazione pensare a cosa succedeva il 4 maggio di ogni anno per le strade della Città.
Le scale dei tanti palazzi invasi da gente che saliva e scendeva con il suo carico di oggetti, mobilia e masserizie varie, palazzi naturalmente che erano privi di ascensori o montacarichi!
Nel presepe napoletano
Troviamo una bella rappresentazione di queste scene nel presepio napoletano, dove non poteva mancare questo spaccato di vita quotidiana.
Nell'immagine vediamo raffigurata una delle tante carrette sovraccariche di cose e persone che viene trascinata con grande sforzo dal povero facchino di turno che poteva essere il capo famiglia oppure un operaio a pagamento che si arrangiava, per un giorno all'anno, a fare questo antico mestiere.
Nell'arte teatrale e canora
Testimonianze del 4 di maggio sono anche in una bella canzone di Armando Gill (immagine in pdf) del 1918: << 'E quatt' 'e maggio>> e in un'opera teatrale del 1907: <<'O Quatto 'e maggio>>, di Diego Petriccione, nella più nota trasposizione cinematografica del 1943, con Peppino, Titina ed Eduardo De Filippo: "Non mi muovo!" (vedere la trama qui in basso).
fonte : http://www.corpodinapoli.it/ospitalita/napoletanita/oquatto-e-maggio.html