
Appena battezzato Gesù incominciò la missione che il Padre gli aveva affidato, di annunciare al mondo le verità divine.
Per questo chiamò vicino a se dodici uomini che lo seguissero sempre, per prepararli a continuare la sua missione. Due di essi, Pietro e Giovanni, li vediamo dietro l'albero, accanto a Gesù.
La prima cosa che Gesù insegnò alla gente è che Dio è nostro Padre e noi siamo suoi figli. Egli ci ama e provvede a noi, e noi dobbiamo amarlo e abbandonarci a Lui.
Gesù diceva: «Osservate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono ne radunano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse voi più di loro?».
E continuava: «Osservate i gigli del campo: non lavorano ne filano, eppure io vi dico che neppure Salomone fu mai vestito come uno di essi».
E concludeva: «Non vi affannate dunque dicendo: che mangeremo? di che ci vestiremo ? perché il Padre vostro celeste sa che voi abbisognate di tutto questo. Cercate prima di tutto il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in soprappiù!». Se perciò vogliamo star bene anche su questa terra, dobbiamo per prima cosa amare Dio e fare la Sua volontà.
Se oggi nel mondo ci sono tante ingiustizie e tanti bambini che soffrono la fame, è perchè gli uomini non vogliono ascoltare queste parole di Gesù.

Quando Gesù nacque, regnava in Giudea un uomo crudele e ambizioso di nome Erode. Egli aveva letto nella Bibbia che in quei giorni, a Betlemme, sarebbe nato un bambino destinato a regnare sul popolo. Trascinato dall'invidia, fece sgozzare tutti i bambini di Betlemme alai due anni in giù, nella speranza di uccidere anche Gesù.
Ma un Angelo mandato da Dio avvisò Giuseppe di fuggire con la famiglia in Egitto. E così Gesù fu salvo.
Dopo qualche tempo però, avendo saputo che Erode era morto, la sacra famiglia ritornò alla propria casa, a Nazaret.
Qui Gesù cresceva non solo in statura, ma in bontà e in sapienza. Ubbidiva con prontezza a San Giuseppe aiutandolo nel lavoro, ed era particolarmente affettuoso verso la sua Mamma, non perdendo occasione per esserle utile, sia nel trasportare l'acqua, sia nel tener pulita la casa od in qualsiasi altra cosa.
Gesù aveva 12 anni allorchè, mentre era a Gerusalemme con i genitori per celebrare la Pasqua, si fermò nel Tempio per ben tre giorni a pregare e a parlare con i Dottori della Legge.
Quando Maria e Giuseppe, angosciati, lo ritrovarono, gli dissero: «Figlio, perchè ci hai fatto questo?». Ma Gesù rispose loro: «Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».
Sono queste le prime parole che conosciamo di Gesù, con le, quali Egli si dichiara Figlio di Dio, e ci insegna che bisogna ubbidire prima a Dio che agli uomini.
E tornato a Nazaret visse sempre sottomesso a loro.

Era vicino il giorno della nascita di Gesù, quando Maria e Giuseppe dovettero recarsi a Betlemme, luogo d'origine delle loro famiglie, per registrare il loro nome al censimento ordinato dall'imperatore Cesare Augusto.
Giunti a Betlemme, Giuseppe cercò subito un alloggio decoroso per la giovane sposa, ma, non trovandolo, dovette passare la notte fuori della città, in una stalla per animali.
Fu qui che nacque Gesù.
Appena lo ebbe fra le braccia, Maria adorò il Figlio di Dio che s'era fatto uomo, lo baciò, lo avvolse in fasce e lo depose sulla paglia della mangiatoia.
In quella stessa notte dei pastori che dormivano nelle vicinanze, avvisati da un Angelo, si recarono da Gesù neonato e gli offrirono i loro poveri doni, mentre schiere di Angeli cantavano: «Gloria a Dio nell'alto dei cieli, e pace in terra agli uomini da Lui tanto amati».
Mentre avvenivano queste cose, alcuni sapienti, chiamati Magi, stavano arrivando dal lontano oriente sui loro cammelli, guidati da una stella misteriosa.
Giunti a Betlemme, la stella si fermò sul luogo dove era Gesù ed essi, entrati, videro il Bambino con Maria sua Madre, si prostrarono davanti a Lui e lo adorarono. E aperti i loro scrigni gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
Fonte Don Enrico Galbiati