Ino Cardinale -
Nel buio della notte… il Mistero! «E Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, l’avvolse in fasce e lo adagiò in una mangiatoia, perché in albergo per loro non c’era posto». Nel buio della notte… la Luce! «C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce». Ecco la breve, suggestiva, cronaca tratta dai Vangeli che sta all’origine del presepio. Una tradizione che si rinnova nelle chiese, nelle case, nelle strade dei nostri paesi e che l’Associazione culturale “Così, per… passione!” di Terrasini con la ormai nota mostra “Intorno al presepe: idee, emozioni, sensazioni e storia” (giunta alla 5a edizione) ha proposto nel centro storico del paese. nel perimetro, che fu nucleo originario dell’insediamento urbano, costituito da Piazza Duomo, dalla Chiesa dedicata a Maria Santissima delle Grazie, patrona dei terrasinesi, da villa San Giuseppe, che – insieme a tre edifici più rappresentativi della storia locale, scenario di altrettanti presepi allestiti dai soci nell’ambito della mostra – rappresentano spazi comunitari, veicolo di identificazione e unità, il cuore del paese. Al centro della comunità religiosa e civica… il Presepe con la sua storia (fatta) di mistero rivelato nella povertà e nella semplicità di fascino, d’incanto, di commozione, con la sua festa tra il verde del muschio e degli alberi e il blu del cielo carico di stelle che non stanno solo a guardare, silenziose, mute, ma, luccicanti e sorridenti, guidano il cammino dell’universo verso quella “Luce” che viene dall’alto «per illuminare le genti», canta il suo “Laudato si’”, il suo invito alla “ecologia integrale”, ponendo in relazione natura, terra, ambienti di vita, uomini, ‘persone’, pianeta, con la necessità e la bellezza della apertura all’altro, della solidarietà, della concordia e della pace, del vivere un umanesimo vero, del creare una cultura che incoraggi singoli e gruppi a condividere la ricchezza delle loro tradizioni ed esperienze, ad abbattere muri. In linea con gli insegnamenti di Papa Francesco: “…Perché nessuno possa pensare di essere estraneo alla vicinanza di Dio”. La mostra è stata inaugurata il 9 dicembre 2016 con la benedizione di S. E. mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, cui ha fatto seguito un concerto ”Atmosfere natalizie” a cura del Gruppo strumentale della Associazione Banda musicale di Cinisi, e protrattasi fino al 14 gennaio 2017. La rassegna conta 189 presepi, 18 natività, 66 tra cartoline e santini, 15 bambinelli, tra una miriade di stelle ed una cometa che fanno da scenario…: un record! • Presepi “fai da te”, “creati” con quel lasciar fare alla fantasia, all’estro, alla genialità, alla vena artistica; con quell’ideare i diversi elementi costitutivi e rappresentativi, (materiali, originali e riciclati, strutture, ambientazioni, paesaggi, luoghi e scorci, scenografie, personaggi- “pastorelli”, iconografie, significati, ecc.), allestiti presso le stesse sedi della mostra, o preparati a casa, negli ambienti di lavoro e di studio, soprattutto nelle scuole, dagli alunni dell’Istituto comprensivo “Papa Giovanni XXIII” – Scuola Media e Scuole Elementari plesso scolastico “Padre Cataldo”, e portati ed esposti lì; • Presepi e presepini, in numerosi esemplari di varie nazioni del mondo, antichi, meno antichi, moderni, tenuti in casa da amatori ed appassionati per collezionismo o per ornamento proprio delle festività natalizie: tutti caratteristici e di particolarissimo pregio. • Quadri con Natività, quelli che le nostre famiglie avevano (ci sono quelli che la mantengono ancora) la devozione-consuetudine di utilizzare, in modo augurante, come capezzale sopra i letti matrimoniali. • Bambinelli di varia manifattura e diverse dimensioni. • Opere dipinte per l’occasione da pittori locali. Una tradizione rivissuta dagli oltre 5.000 visitatori (solo i firmatari sono stati 4.083. Anche questo un record!) grazie a quella esemplare officina-laboratorio realizzata in quei locali di Via Giuseppe Di Stefano, 28 e Via Roma, 2 – messi gentilmente a disposizione rispettivamente dall’arciprete don Renzo Cannella e da Angela Di Stefano e Maurizio Castellano – dagli straordinariamente operosi curatori del progetto e dell’allestimento della mostra e sostenuta dal loro entusiasmo-fervore e dalla loro disinteressata, splendida, dedizione: da Roberto D’Oca ai suoi collaboratori, Mariella Giannola, Mariella Lo Grasso, Franca Lo Nardo, Vito Pepe, e Agostino Giordano, Mercurio Taormina, Maurizio Tocco; e grazie ad una ben riuscita pubblicazione esplicativa, un’autentica guida, della mostra, “graziosamente” stampata da ArtiGrafiche Abbate, arricchita da foto Antonio Mattina, anche lui, come i fratelli Luigi e Filippo Abbate, in generosa prestazione d’opera: una pregevole “strenna